Il MELANOMA è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età ed è in rapido aumento a livello globale. Attualmente in Italia rappresenta il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni.
A fronte del rapido aumento delle diagnosi, vanno sottolineati gli eccezionali successi che le attuali opzioni terapeutiche, in particolare quelle immunoterapiche, offrono anche nei casi di melanoma metastatico.
Grazie alla diagnosi precoce e allo sviluppo della medicina personalizzata in oncologia, il melanoma è diventato sempre più curabile, tanto che oggi oltre la metà dei pazienti con melanoma metastatico è viva a dieci anni dalla diagnosi.
Allo stesso tempo però, questi pazienti possono vivere un grande paradosso, ovvero guariscono o vivono più a lungo, ma si interfacciano con tutta una serie di sequele di tipo bio-psico-sociale che impattano inevitabilmente sulla loro qualità di vita, meritevoli di essere approfondite ed attenzionate: tra queste il LINFEDEMA.
La diagnosi precoce del linfedema, permette di intervenire prima che la condizione si cronicizzi, migliorando così le possibilità di gestione e di recupero funzionale. Allo stesso modo, un approccio terapeutico su misura, che tenga conto delle caratteristiche individuali del paziente e delle specificità del melanoma, può ridurre le complicanze e ottimizzare i risultati clinici.
Inoltre, la collaborazione tra oncologi, chirurghi, medici linfologi, fisioterapisti specialisti in linfologia, psico-oncologi, e tecnici ortopedici rappresenta il pilastro di un percorso integrato, capace di unire le competenze e le strategie più efficaci per affrontare sia la malattia tumorale che le sue possibili conseguenze sul sistema linfatico.
In conclusione, il nostro congresso, vuole evidenziare l’importanza di un approccio globale e personalizzato, che riconosca i ponti tra le diverse aree cliniche favorendo interventi tempestivi, migliorando la qualità di vita dei pazienti e ottimizzando i risultati terapeutici.